Gianni Musy
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* Commedia: ''[[Assunta Spina]]'' (Rai, 1973), regia di Carlo Di Stefano | * Commedia: ''[[Assunta Spina]]'' (Rai, 1973), regia di Carlo Di Stefano | ||
* Sceneggiato: ''[[Canossa (miniserie televisiva)|Canossa]]'', regia di [[Silverio Blasi]], con [[Adalberto Maria Merli]], [[Carmen Scarpitta]], [[Stefano Satta Flores]], [[Glauco Mauri]], [[Glauco Onorato]], [[Maurizio Merli]] | * Sceneggiato: ''[[Canossa (miniserie televisiva)|Canossa]]'', regia di [[Silverio Blasi]], con [[Adalberto Maria Merli]], [[Carmen Scarpitta]], [[Stefano Satta Flores]], [[Glauco Mauri]], [[Glauco Onorato]], [[Maurizio Merli]] | ||
− | * Sceneggiato: | + | * Sceneggiato: ''[[Una ricetta infallibile]]'' (Rai, 1974), regia di Anton Giulio Majano, con [[Franco Ferri]], [[Maria Pia Di Meo]], [[Enzo Tarascio]], [[Maresa Gallo]], [[Alberto Lupo]] |
* Sceneggiato: ''[[Murat, generale napoleonico]]'' (Rai, 1975), regia di Silverio Blasi | * Sceneggiato: ''[[Murat, generale napoleonico]]'' (Rai, 1975), regia di Silverio Blasi | ||
* Sceneggiato: ''[[Dov'è Anna]]'' (Rai, 1976), regia di Schivazappa | * Sceneggiato: ''[[Dov'è Anna]]'' (Rai, 1976), regia di Schivazappa | ||
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*''I trionfi'' (1964), regia di Michele Galdieri, con [[Carlo Dapporto]], [[Miranda Martino]], [[Genny Folchi]], [[Ivy Holzer]], [[Maria Grazia Audino]], [[Maurizio Merli]], [[Giuseppe Anatrelli]], [[Le Bluebell]] | *''I trionfi'' (1964), regia di Michele Galdieri, con [[Carlo Dapporto]], [[Miranda Martino]], [[Genny Folchi]], [[Ivy Holzer]], [[Maria Grazia Audino]], [[Maurizio Merli]], [[Giuseppe Anatrelli]], [[Le Bluebell]] | ||
* ''Le Troiane'', di Euripide (al Teatro Greco di Siracusa, estate 1974), nel ruolo di Menelao, con Lucia Catullo | * ''Le Troiane'', di Euripide (al Teatro Greco di Siracusa, estate 1974), nel ruolo di Menelao, con Lucia Catullo | ||
− | * | + | * ''Salto mortale'' (2001/02), di Dani Horowitz, regia di Claudia Della Seta, con [[Valeria Valeri]] |
==Autore== | ==Autore== |
Versione attuale delle 23:26, 15 ott 2012
« Quando doppiai Richard Harris in San Giovanni - L'apocalisse ebbi un momento di grande commozione tanto fui preso dalla scena...si accese la luce in sala e piangeva l'assistente, il regista e io stesso. È doppiaggio? No, è una specie di magia che accade. » | |
(Gianni Musy intervistato da Andrea Razza, 30 agosto 2011)
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(Gianni Musy doppia Ian McKellen nel film Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, nel 2001 )
Gianni Musy
© Foto per gentile concessione della famiglia Musy
- VII Targa "Gualtiero De Angelis" al Festival del Doppiaggio italiano - Voci nell'Ombra 2003
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Giovanni Musy, a volte indicato con lo pseudonimo di Gianni Glori (o italianizzato in Gianni Musi) (Milano, 3 agosto 1931 – Mentana (RM), 7 ottobre 2011), è stato un attore, doppiatore, poeta, scultore, pittore italiano.
Figlio degli attori Enrico Glori e Gianna Pacetti, padre delle attrici e doppiatrici Stella e Mascia Musy.
Scheda a cura di Andrea Razza
Indice |
Il talento nell'arte e il primo incontro con il mondo dello spettacolo
Discendente dall'importante casato francese dei Musy insediatosi a Napoli, è di origine fiorentina e nasce curiosamente nello stesso giorno e alla stessa ora del padre, Enrico Musy, famoso attore di teatro, cinema e televisione. Enrico, costretto dal padre - importante Presidente di Corte di Cassazione e contrario alla carriera artistica per i suoi figli - ad adottare il nome d'arte di "Enrico Glori", é tra gli attori più presenti negli sceneggiati televisivi della neonata televisione; definito spesso come "il cattivo dello schermo" per la caratterizzazione che propone del personaggio crudele di Arturo Gride, cinico usuraio in Le avventure di Nicola Nickleby (1959) di Daniele D'Anza e di Don Rodrigo ne I promessi sposi (1941) di Alberto Camerini. Anche Federico Fellini lo sceglie per un ruolo in quelle corde: è il cattivo nella scena dell'orgia de La dolce vita (1960). Anche la madre di Gianni, Gianna Pacetti, é un'affermata attrice, che per quattordici anni reciterà con Ruggero Ruggeri e si dedicherà sporadicamente anche al cinema.[1].
Il richiamo del palcoscenico per il giovane Gianni, quindi, non poteva non farsi sentire. Abbandona gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Roma e decide di dedicarsi totalmente alla recitazione. Si presenta alla Lux Film e Luigi Zampa decide di prenderlo per la parte del figlio di Anna Magnani ne L'onorevole Angelina (1947). Gianni, poco più che adolescente, ha già alle spalle alcune pellicole ma è il primo ruolo dove deve condividere una scena con un'attrice importante, per di più reduce dal successo di Rossellini Roma città aperta (1945). La parte non è facile. Il copione prevede due sonori ceffoni al figlio sedicenne, e la Magnani avvisa il giovane Musy con tutta la sua veracità romana: «A regazzì, e io mo du' sberle te e' devo dà. Statte attento e nun te move!»[2].
Gli schiaffi arrivano ma arriva anche il successo: entra così nelle più importanti compagnie di teatro dagli anni '50 in poi. Nel cinema, dove ha esordito giovanissimo in Oro nero nel 1942, é diretto dai maggiori registi italiani, recitando con tutti i più grandi attori, tra i quali Eduardo De Filippo e Totò; se nel commediografo coglie una certa malinconia, quasi da psicanalista della società umana, con il principe della risata l'atteggiamento è decisamente più leggero, perché Totò è solito interrogare il giovane Gianni con i quesiti più improbabili durante le pause: «Guagliò, tu ca' si giovane, spiegami perché quando lanciano la bomba atomica l’uommene cascano 'n terra e l’ombra resta 'n faccia 'o muro»[3].
Come per il padre, rimane memorabile la caratterizzazione del personaggio di Will "Senzalegge" in La freccia nera (1968) che Musy propone per l'ormai matura televisione, dove é diretto dal padre degli sceneggiati, Anton Giulio Majano. Nel 1988 Carlo Verdone decide che per la parte di suo suocero in Compagni di scuola ha bisogno di un attore di «un certo peso», il pensiero va subito a Gianni Musy, alza il telefono e gli propone poche pose, in una caratterizzazione breve ma tra le più ricordate dell'intero film. Per la sua interpretazione di Tommaso Buscetta nel film Giovanni Falcone (1993) di Giuseppe Ferrara viene candidato al Nastro d'Argento per il miglior attore non protagonista.
Un maestro del doppiaggio e un artista a tutto tondo
Già attivo nel doppiaggio de La dolce vita (1960) sul volto di Walter Santesso (Paparazzo), Gianni Musy viene chiamato per il provino de Italiani brava gente (1965) di Giuseppe De Santis, dove è chiamato a doppiare in romanesco il milanese Raffaele Pisu. Musy, romano d'adozione e conoscitore di diversi dialetti, inizialmente è titubante: è un attore e avrebbe potuto sostenere senza difficoltà la parte e poi autodoppiarsi. Decide comunque di accettare e vince il provino a discapito dei colleghi Giancarlo Sbragia e Paolo Ferrari; la sua interpretazione di Pisu valorizzerà tanto l'attore, tanto da riceverne i complimenti dal diretto interessato. Un fenomeno unico e raro nel panorama di un cinema italiano che conosce bene il fenomeno doppiaggio ma fa di tutto per nasconderlo al pubblico[4].
Il rapporto con Federico Fellini (per il quale ne La voce della Luna (1990) doppierà vari personaggi in vari dialetti) e il doppiaggio prosegue stabilmente: nel 1964 paradossalmente viene però doppiato da Renzo Palmer in 7-9-18 da Parigi un cadavere per Rocky, diretto da Georges Lautner e con Michel Serrault, Mireille Darc e Louis de Funès. Gianni è amareggiato, protesta con i curatori dell'edizione italiana per non essere stato nemmeno considerato come doppiatore, l'episodio si rivela però felice: ha l'opportunità di incontrare la grande direttrice di doppiaggio Fede Arnaud, che anni dopo seguirà alla S.A.S. - Società Attori Sincronizzatori, società dove diverrà - per un breve periodo - anche direttore di doppiaggio, su nomina dell'allora presidente e amico Anton Giulio Majano. Nel 1972 in Metti lo diavolo tuo ne lo mio inferno di Bitto Albertitni Gianni Musy si cimenta nel canto: sua la voce degli stornelli toscani sui titoli di testa. Significativa è però la sua candidatura al David di Donatello per il doppiaggio di John Gielgud ne L'ultima tempesta (1991), dove interpreta Prospero e vari altri personaggi, con una maestria e padronanza del leggio comune a pochi, cimentandosi con la più alta espressione del teatro: Shakespeare. Un doppiaggio significativo e, a detta di Musy stesso, il più impegnativo della sua carriera[5].
Tra le ultime interpretazioni, popolarissime tra il giovane pubblico, è Gandalf nella trilogia de Il Signore degli Anelli e Albus Silente nella saga di Harry Potter. Ma l'apice della commozione e della passione nel duro mestiere del doppiatore Gianni Musy confessa di averlo raggiunto nel 2002, quando è chiamato a prestare la voce a Richard Harris nella toccante e ultima interpretazione dell'attore in San Giovanni - L'apocalisse. Una parte intesa, che - incidendola - riesce a far commuovere l'intera sala di sincronizzazione, dal direttore all'assistente: è la grande magia del doppiaggio.
Come amava ripetere lui stesso, l'essere artista di Gianni Musy non si limitava ad ogni modo solo alla recitazione, ma si misura anche con la pittura, la poesia e, soprattutto, la scultura.
Doppiatore
Cinema
Film d'animazione
Film d'animazione
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Telefilm
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Cartoni animati
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Videogames
Videogames
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Altre attività di doppiaggio
Direzione del doppiaggio
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Attore
Cinema
- Oro nero (1942)[7]
- Harlem (1943)[8]
- L'onorevole Angelina (1947)[9]
- Napoli milionaria (1950)[10]
- I cadetti di Guascogna (1951)[11]
- Filumena Marturano (1951)[12]
- Totò e i re di Roma (1951)[13], nel ruolo di Giorgio
- Chi è senza peccato… (1952), nel ruolo di Dario
- La peccatrice dell'isola (1952)[14], nel ruolo di Rosario
- Terra straniera (1952)[15]
- Nerone e Messalina (1953)[16]
- Siamo tutti milanesi (1953), regia di Mario Landi[17]
- Caporale di giornata (1958), nel ruolo di Felice Corradini
- Un maledetto imbroglio (1959), nel ruolo di Retalli
- La banda del buco (1960)
- Un amore a Roma (1960)
- Romolo e Remo (1961), nel ruolo di Celere
- Mariti a congresso (1961)
- Il mantenuto (1961)
- L'urlo dei bolidi (1961), regia di Leo Guarrasi
- Jessica (1962), nel ruolo di Filippo Casabranca
- 7-9-18 da Parigi un cadavere per Rocky (1963)
- L'uomo che ride (1966), regia di Sergio Corbucci
- Per amore... per magia... (1967)
- La statua (1971), nel ruolo di Jacques
- Mazzabubù... quante corna stanno quaggiù? (1971)
- Le notti peccaminose di Pietro l'Aretino (1972), nel ruolo del pittore
- Girolimoni, il mostro di Roma (1972)
- Decameron proibitissimo - Boccaccio mio statte zitto... (1972)
- Sette ore di violenza per una soluzione imprevista (1971), regia di Michele Massimo Tarantini
- Come fu che Masuccio Salernitano, fuggendo con le brache in mano, riuscì a conservarlo sano (1973)
- Il boss (1973), regia di Fernando Di Leo, nel ruolo di Carlo Attardi
- Due Magnum 38 per una città di carogne (1975), regia di Mario Pinzauti
- Il sogno di Zorro (1975), regia di Mariano Laurenti
- La verginella (1976), regia di Anthony Wiles
- Due Magnum .38 per una città di carogne (1976)
- Il cinico, l'infame, il violento (1977), nel ruolo di Nicola Proietti
- Squadra antigangsters (1979), regia di Bruno Corbucci, nel ruolo di Gitto Cardone
- L'importante è non farsi notare (1980)
- Asso (1981)
- State buoni se potete (1983)
- 'O surdato 'nnammurato (1983)[18]
- Impiegati (1984), nel ruolo di Pozzi
- Compagni di scuola (1988), nel ruolo del suocero di Piero
- Faccione (1991)
- Per amore, solo per amore (1993), nel ruolo di Avrahm
- Giovanni Falcone (1994), nel ruolo del pentito Buscetta
- La tenda nera (1995)
- Padrona del suo destino (Dangerous Beauty) (1999), nel ruolo di Joseph
- Stregati dalla luna (2001), nel ruolo di Padre Miria
- Non ti muovere (2004), nel ruolo del padre di Elsa
- Il maestro degli errori (2005)
Televisione
- Commedia: La maschera e il volto (Rai, 1954), di Chiarelli, regia di Claudio Fino
- Serie: Vivere insieme (Rai), episodi "Il Rubicone" (1964), regia di Carlo Lodovici, e "Il coraggio" (1969), regia di Piero Nelli
- Sceneggiato: Senza dote (1963), regia di Edmo Fenoglio, Fausto Guerzoni, Antonio Pierfederici, Anna Maria Guarnieri, Augusto Mastrantoni, Giustino Durano, Gianfranco Ombuen
- Serie: Il Novelliere (Rai, 1964), episodio "La Roma di Moravia", regia di D. D'Anza
- Sceneggiato: Meiocotòn en almibar (Rai, 1967), regia di Alessandro Blasetti, con Andrea Checchi, Tino Scotti, Vittoria Di Silverio, [[Daniela Surina, Franco Volpi, Elisa Cegani
- Sceneggiato: I grandi camaleonti (1964), regia di Edmo Fenoglio, con Giancarlo Sbragia, Valentina Cortese, Raoul Grassilli, Ileana Ghione, Umberto Orsini, Serge Reggiani, Warner Bentivegna, Tino Carraro, Raffaella Carrà
- Commedia: Angelina mia (Rai, 1965)
- Sceneggiato: Tutto per bene, regia di Anton Giulio Majano, con Adalberto Maria Merli, Carlo Castellani, Renzo Ricci, Raffaella Carrà, Eva Magni, Tino Schirinzi
- Commedia: Nascita di Salomè (Rai, 1967), regia di Morandi
- Sceneggiato: La freccia nera (Rai, 1968), regia di Anton Giulio Majano
- Serie: Le inchieste del commissario Maigret (Rai, 1968 e 1972), nel ruolo di Lapointe
- Sceneggiato: La famiglia Benvenuti (1968), di Alfredo Giannetti, con Valeria Valeri, Enrico Maria Salerno, Giusva Fioravanti, Claudio Gora, Milly, Leopoldo Trieste, Jole Fierro, Valeria Sabel, Gigi Ballista, Gina Sammarco, Bice Valori
- Sceneggiato: E le stelle stanno a guardare (Rai, 1971), regia di Anton Giulio Majano
- Sceneggiato: I Buddenbrook (Rai, 1971), regia di Anton Giulio Majano
- Commedia: La coscienza a posto (Rai, 1972), di G. Guareschi, regia di Italo Alfaro
- Sceneggiato: Io, Caterina (1972), regia di Andrea Camilleri, con Milla Vannucci, Loris Gizzi, Emilio Bonucci, Renato Lupi, Mario Erpichini, Lucio Rama, Carla Comaschi, Nino Pavese, Ennio Balbo, Bianca Galvan, Laura Torchio, Dora Calindri, Tullio Valli, Claudio De Angelis, Vittorio Duse
- Commedia: Serata al Gatto Nero (Rai, 1973), di Casacci e Ciambricco, regia di Landi
- Commedia: Gendarmi si nasce (Rai, 1973), regia di Carlo Lodovici
- Commedia: Assunta Spina (Rai, 1973), regia di Carlo Di Stefano
- Sceneggiato: Canossa, regia di Silverio Blasi, con Adalberto Maria Merli, Carmen Scarpitta, Stefano Satta Flores, Glauco Mauri, Glauco Onorato, Maurizio Merli
- Sceneggiato: Una ricetta infallibile (Rai, 1974), regia di Anton Giulio Majano, con Franco Ferri, Maria Pia Di Meo, Enzo Tarascio, Maresa Gallo, Alberto Lupo
- Sceneggiato: Murat, generale napoleonico (Rai, 1975), regia di Silverio Blasi
- Sceneggiato: Dov'è Anna (Rai, 1976), regia di Schivazappa
- Serie: Il commissario De Vincenzi (Rai, 1977), regia di Mario Ferrero, episodio "Il mistero di Cinecittà"
- Sceneggiato: Storie della camorra (Rai, 1978), regia di Paolo Gazzara
- Sceneggiato: L'eredità della priora (Rai 1, 1980), regia di Anton Giulio Majano
- Serie: L'Homme de Suez (1984), nel ruolo di Mougel
- Sceneggiato: Camilla (Canale 5, 1992)
- Sceneggiato: Caraibi (Canale 5, 1998), nel ruolo di Massimiliano Albrizzi
- Sceneggiato: Elisa di Rivombrosa (Canale 5, 2004), nel ruolo del giudice del processo a Fabrizio Ristori
- Serie: Donna detective (Rai, 2007), regia di Cinzia Th. Torrini, nel ruolo di Vittorio Mattoli
- Serie: Cugino & cugino (Rai 1, 2011), regia di Vittorio Sindoni, nel ruolo del detenuto Tagliante Invano
Speaker:
- Rubrica: Movies 100 (Studio Universal, 2005/06), voce di Richard Harris
Teatro
- Rosalinda o come vi piace (1948)[19], regia di Luchino Visconti, con Nerio Bernardi, Cesare Fantoni, Carlo Tamberlani, Gabriele Ferzetti, Ruggero Ruggeri, Luciano Salce, Luciano Mondolfo, Ferruccio Amendola, Paolo Stoppa, Luigi Almirante, Franco Interlenghi, Rina Morelli, Luisa Rossi, Marga Cella, Carla Bizzarri, Mario Danieli, Nicola Ferrari, Ermanno Randi, Marcello Mastroianni, Sergio Tedesco, Mario Chicchio, Sergio Fantoni, Pierluigi Urbini, Cesare Barbetti, Claudio Razzi, Ferruccio Amendola, Alfredo Bianchini, Annibale Chiusano, Franca Tamantini, Carla Ranalli
- Il Saltuzza (1961(, di Andrea Calmo, con Gino Cavaliere, Gina Sammarco, Marisa Fabbri, Carlo Bagno
- I trionfi (1964), regia di Michele Galdieri, con Carlo Dapporto, Miranda Martino, Genny Folchi, Ivy Holzer, Maria Grazia Audino, Maurizio Merli, Giuseppe Anatrelli, Le Bluebell
- Le Troiane, di Euripide (al Teatro Greco di Siracusa, estate 1974), nel ruolo di Menelao, con Lucia Catullo
- Salto mortale (2001/02), di Dani Horowitz, regia di Claudia Della Seta, con Valeria Valeri
Autore
Musica
- Umilmente ti chiedo perdono (Edoardo Vianello, Io sono Edoardo Vianello, RCA, 1963)
- La regola del gioco (Thrilling) con Sergio Bardotti e Ennio Morricone (Rita Monico, RCA, 1965)
Teatro
- Galileo mio padre (di Luca Desiato, EdiPan, 2010)
Poesia
- Addio a Rosina. 1948-2000 (Polistampa, 2000)
Note
- ↑ Videointervista a Gianni Musy (2011), di Andrea Razza
- ↑ ibidem
- ↑ ibidem
- ↑ G. Di Cola - "Le voci del tempo perduto"
- ↑ ibidem
- ↑ alcuni episodi
- ↑ accreditato come Gianni Glori
- ↑ accreditato come Gianni Glori
- ↑ accreditato come Gianni Glori
- ↑ accreditato come Gianni Glori
- ↑ accreditato come Gianni Glori
- ↑ accreditato come Gianni Glori
- ↑ accreditato come Gianni Glori
- ↑ accreditato come Gianni Glori
- ↑ accreditato come Gianni Glori
- ↑ accreditato come Gianni Glori
- ↑ accreditato come Gianni Glori
- ↑ accreditato come Gianni Musi
- ↑ accreditato come Gianni Glori